
La dottoressa Adriana Roncella è nata a Roma il 15 maggio 1955.
Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Roma il 28 luglio 1979 con il massimo dei voti, discutendo una tesi sperimentale su “Importanza e valore medico-sociale del controllo a distanza via cavo dei portatori di pacemakers elettrici”.
Il 29 aprile 1988 ha conseguito la specializzazione in Cardiologia presso l’Università Statale di Bari con il massimo dei voti, discutendo la tesi sperimentale su: “Ipertensione polmonare primitiva: esperienza personale di 2 casi trattati con il diltiazem”.
Già dall’inizio del percorso di studi universitari ha seguito un rigoroso tirocinio formativo in campo medico. In particolare ha iniziato la frequenza in qualità di studente in medicina presso l’ospedale San Filippo Neri di Roma dal 1974, all’età di 19 anni, seguendo assiduamente dapprima il reparto di Anatomia Patologica e Istologia, successivamente il reparto di Medicina generale e il reparto di Chirurgia toracica. Dal 1977, all’età di 22 anni, ha iniziato a frequentare il servizio di Cardiologia, contribuendo alla progressiva realizzazione di quello che sarebbe poi diventato uno dei maggiori Dipartimenti di Malattie Cardiovascolari tra gli ospedali romani, e acquisendo una solida preparazione sia nel campo della cardiologia clinica, che nel campo della diagnostica non invasiva.
Contemporaneamente al tirocinio in ambito ospedaliero, ha iniziato a lavorare nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale Italiano.
Nel 1981 ha lavorato nel Servizio di Guardia Medica Regionale presso la USL RM 28. Dal 1982 al 1987 ha lavorato a Roma in qualità di medico associato per la Convenzione Unica della Medicina Generale.
Nel 1981 ha vinto un concorso pubblico nazionale di medicina legale e ha prestato servizio di ruolo in qualità di assistente medico-legale presso l’INPS di Belluno dal 1981 al 1982, con cessazione dal servizio per dimissioni volontarie. Nel 1985 ha nuovamente vinto un concorso nazionale di medicina legale e ha prestato servizio in qualità di assistente medico-legale a tempo pieno presso l’INPS Roma-Aurelio, con cessazione dal servizio nel 1992 per dimissioni volontarie.
Nel 1990 si è qualificata al primo posto nell’avviso pubblico espletato presso la USL Valdichiana 31 in provincia di Siena, ed ha perciò lavorato presso l’ospedale di Sarteano, in qualità di assistente medico di Cardiologia a tempo pieno dall’inizio del 1990 alla fine del 1991. Nello stesso anno è risultata vincitrice del concorso pubblico per titoli ed esami, espletato presso la stessa USL per ricoprire il posto vacante di assistente Cardiologo a tempo indeterminato.
Sempre nel 1991 è risultata vincitrice di concorso pubblico per titoli ed esami espletato presso la USL RME, per la copertura di alcuni posti vacanti come assistente Cardiologo presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma.
“La decisione di lasciare la Toscana, ed in particolare la provincia di Siena, così ricca di bellezze storiche e paesaggistiche, e soprattutto il calore dei rapporti umani e professionali intrecciati, non è stata facile. Tuttavia Roma ha sempre rappresentato uno dei più grandi poli culturali a livello mondiale, in grado di calamitare l’interesse di tutti”.
Dal mese di febbraio 1992 ha iniziato a lavorare in qualità di assistente medico di Cardiologia a tempo pieno di ruolo presso la divisione di Cardiologia dell’ospedale S. Filippo Neri di Roma. In questo periodo ha avuto la possibilità di approfondire e rafforzare la propria preparazione clinica cardiologica e le proprie abilità nell’ambito della diagnostica non invasiva.
La curiosità, caratteristica costante del suo percorso formativo, la ha portata a spostare il suo interesse alla cardiologia invasiva e interventistica, in una fase in cui peraltro questa metodica stava subendo il massimo sviluppo.
Dal 1994 ha avviato ex novo l’ambulatorio per il controllo e il follow-up dei pazienti sottoposti a angioplastica coronarica percutanea, richiamando al controllo almeno 500 pazienti, che erano stati persi al follow-up. Nel 1996 tale ambulatorio è stato istituzionalizzato ed allargato all’arruolamento dei pazienti candidati a procedure diagnostiche coronarografiche e/o di angioplastica coronarica, divenendo un modello di riferimento anche per altri ospedali.
Dal 1995 ha poi ottenuto il trasferimento presso la Unità Operativa di Emodinamica dello stesso ospedale, successivamente denominata UOC di Cardiologia Intensiva e Interventistica, dove ha prestato servizio in qualità di Dirigente Medico di 1° livello a tempo pieno fino al 31-5-2022, e da allora è in trattamento di quiescenza per raggiunti limiti di età
Nell’arco di 27 anni di lavoro nell’ambito di tale Unità Operativa, la dottoressa Adriana Roncella ha acquisito una notevole esperienza nell’ambito della Cardiologia Invasiva, sia per quel che riguarda le procedure diagnostiche, che per quel che riguarda le procedure di angioplastica coronarica in elezione e in urgenza.
A tal proposito è importante sottolineare che l’U.O.C. di Emodinamica dell’ospedale San Filippo Neri è stata una delle prime unità ospedaliere di cardiologia interventistica di Roma a mettere a punto ed avviare la reperibilità di 24 ore per le procedure di angioplastica coronarica primaria e d’urgenza, che costituiscono attualmente la cura più all’avanguardia per l’infarto miocardio acuto.
Nell’arco della sua carriera medica e ospedaliera la dottoressa Roncella ha sempre partecipato attivamente e con curiosità e interesse alla ricerca scientifica in campo medico-cardiologico, ma senza mai porsi in un ruolo di protagonismo.
Nell’arco della sua lunga carriera ha acquisito la consapevolezza dell’evoluzione sempre più tecnicista della medicina, che affronta solo l’aspetto strettamente somatico del paziente, dimenticando tutta la sfera dell’interiorità della persona, fatta di emozioni, sentimenti, affettività, intelligenza, creatività, che pure costituisce l’aspetto preponderante nella vita di ognuno, in grado di influenzare fortemente l’aspetto somatico.
“La medicina è in grado di offrire soluzioni sempre più raffinate ed efficaci, ma si sta allontanando sempre di più dalla sfera psicologica, dimenticando la dimensione del paziente-Persona e Protagonista della propria vita”.
L’interesse per l’Uomo integrale è rappresentato da sempre la spinta che ha motivato tutto il suo interesse scientifico.
Per tale motivo ha iniziato già dal 1985 una formazione in campo psicologico e psicoterapeutico, che ha portato avanti e coltivato parallelamente allo studio della medicina.
Dall’età di 30 anni ha iniziato la propria formazione come psicoterapeuta, seguendo la scuola di formazione Ontopsicologica, ad indirizzo umanistico esistenziale. Nel 1999, dopo 14 anni di intenso tirocinio sia teorico che pratico, ha ottenuto la Legittimazione all’Esercizio della Psicoterapia presso l’Ordine dei Medici di Roma, con iscrizione nell’albo degli psicoterapeuti. Dalla fine del 1999 è iscritta presso l’Ordine dei Medici di Rieti.
“A causa della mia duplice formazione come medico e come psicoterapeuta ho vissuto per molti anni una forte contraddizione interiore, che mi ha spinto a cercare una soluzione, che mi permettesse di integrare questi due campi di conoscenza, al fine di offrire al paziente un approccio diagnostico e terapeutico olistico, finalizzato al ripristino sia della salute fisica, che di una funzionalità globale”.
Esiste in campo cardiologico, da almeno sette decenni, un’ampia e prolifica ricerca, che ha cercato di stabilire il ruolo dei “fattori psicosociali” nell’ambito delle malattie cardiovascolari.
Le numerose ricerche compiute a livello mondiale hanno permesso di stabilire in maniera inequivocabile che i “fattori psicosociali”, in particolare la depressione, l’ostilità, lo stress vitale acuto e cronico, l’isolamento sociale e le sindromi ansiose giocano un ruolo fondamentale sia nell’insorgenza dell’aterosclerosi, che nella comparsa di eventi clinici coronarici, in particolare l’infarto miocardio acuto.
Il supporto offerto dalla ricerca mondiale ha permesso alla dottoressa Adriana Roncella di avviare sin dal 2003 un protocollo di ricerca, approvato dal Comitato Etico dell’A.C.O. San Filippo Neri, sul ruolo dei fattori di rischio “psicosociali” nell’insorgenza ed evoluzione della cardiopatia ischemica, ed in particolare sulla possibilità di migliorare l’evoluzione clinica del paziente con infarto miocardico acuto utilizzando un intervento psicoterapeutico breve. La ricerca è iniziata nel 2004. Da allora sono stati arruolati 101 pazienti, che sono stati seguiti in maniera capillare in collaborazione con i colleghi dell’UOC di Emodinamica e con alcuni colleghi dell’UOC di Cardiologia. I risultati definitivi del 1° anno di follow-up hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nei pazienti, che hanno seguito il percorso psicoterapico rispetto a coloro, che hanno seguito la sola terapia medica tradizionale. In particolare i pazienti trattati anche con psicoterapia hanno avuto una riduzione statisticamente significativa di nuovi eventi cardiologici e di incidenza di nuove patologie mediche, una riduzione del numero dei ricoveri ospedalieri, un miglioramento della classe funzionale NYHA, una riduzione del livello di depressione e un miglioramento della qualità della vita.
I risultati del follow-up a 1 anno sono stati pubblicati nel 2013 sull ”International Journal of Cardiology”. Ha ricevuto il “Premio Antonio Meneghetti 2014, Scientific and Humanistic Research Foundation Antonio Meneghetti, per la ricerca in Medicina” per lo studio “Roncella A, et al, One-year results of the randomized, controlled, short-term psychotherapy in acute myocardial infarction (STEP-IN-AMI) trial, Int J Cardiol (2013), http://dx.doi.org/10.1016/j.ijcard.2013.08.094.
I risultati del follow-up a 5 anni sono stati pubblicati nel 2019 su the American Journal of Medicine (Christian Pristipino MD , Adriana Roncella MD , Vincenzo Pasceri PhD ,
Giulio Speciale MD , Short-TErm Psychotherapy IN Acute Myocardial Infarction (STEP-
IN-AMI) TRIAL: Final results, The American Journal of Medicine (2019), doi:
https://doi.org/10.1016/j.amjmed.2018.12.025)
È stata curatore e coautore del libro intitolato: “Psychotherapy For Ischemic Heart Disease. An Evidence Based Clinical Approach”, Adriana Roncella and Christian Pristipino editors, Springer 2016.
Dalle osservazioni emerse da tale ricerca è stato elaborato un altro protocollo di ricerca, lo studio PSYCHONIC , PSYChosomatic Medicine in ONcologIc and Cardiac Disease , approvato nel 2017 dal comitato etico Lazio 1, e che è valso alla dottoressa Roncella il Premio Antonio Meneghetti 2017 per la ricerca in Medicina.
Tale protocollo, a cui partecipano quattro unità operative dell’ospedale San Filippo Neri (UOC di Cardiologia Clinica e Riabilitativa, UOC di Cardiologia Intensiva e Interventistica, UOC di Radioterapia, UOC di Psicologia Clinica), è stato pubblicato nel 2021 sul Journal of Clinical Medicine (Roncella, A.; Pristipino, C.;Di Carlo, O.; Ansuini, M.; Corbosiero, A.; Di Fusco, S.A.; Palumbo, G.; Gigantesco, A.; Mirabella, F.; De Angelis, R.; et al. PSYChosomatic Medicine in ONcologIc and Cardiac Disease (PSYCHONIC) Study—A Retrospective and Prospective Observational Research Protocol. J. Clin. Med. 2021, 10, 5786. https://doi.org/10.3390/jcm10245786)
Dal 20-6-2023 la dottoressa Roncella, in qualità di responsabile scientifico dello studio PSYCHONIC, è stata riammessa alla frequenza ospedaliera per conferimento di incarico di collaborazione a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 5, comma 9 del DL n. 95/2012 come novellato dall’art. 6 c. 2 del DL n. 90/2014 e dall’art. 17 c. 3 L. 124/2015, con delibera del commissario straordinario n. 538 del 13-7-2023.
Sempre dal 2023 è stata nominata dall’Associazione Internazionale di Ontopsicologia “Responsabile Scientifico per la Ricerca in Psicoterapia, Psicosomatica e Medicina”.